
“Imposta comunale pubblicitaria”, vediamo cos’è, a che cosa serve e chi deve pagarla.
Indice
- 1 L’Imposta Comunale Pubblicitaria (ICP)
- 2 Cosa bisogna sapere prima di tutto sull’ICP
- 3 L’Imposta Comunale sulla Pubblicità come funziona?
- 4 Quando si paga l’Imposta Comunale sulla Pubblicità?
- 5 Chi deve pagare l’Imposta Comunale Pubblicitaria? Come e quando?
- 6 Come fare per ottenere le autorizzazioni ICP per insegne luminose?
L’Imposta Comunale Pubblicitaria (ICP)
Parliamo d’Imposta Comunale Pubblicitaria (ICP) per tutti colori che servendosi di diverse forme di comunicazione, quindi visiva o acustica che sia, hanno effettuato la diffusione di messaggi di vendita non regolamentati dal diritto sulle pubbliche affissioni in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Oggi scopriremo chi deve pagarla e chi invece no, ma soprattutto come e perché!
Cosa bisogna sapere prima di tutto sull’ICP
Prima di addentrarci nel discorso, bisogna sapere che l’Imposta Comunale Pubblicitaria normativa viene utilizzata soltanto dai comuni che devono percepire solo parzialmente il Decreto legislativo 507 del 1993. In pratica, si consiglia di contattare il comune in cui il messaggio pubblicitario sarà veicolato, o lo si vorrà veicolare, per essere certi di doverla pagare.
Contattare il comune è importante, d’altronde, perché bisogna verificare prima di tutto se la tipologia di pubblicità che sarà fatta è consentita dalla legge comunale e successivamente se, qualora vi fosse l’imposta, come quest’ultima viene calcolata e applicata. Se desideri produrre un supporto pubblicitario, vi invitiamo a contattarci.

L’Imposta Comunale sulla Pubblicità come funziona?
L’imposta comunale sulla pubblicità sebbene sia stata istituita dalla normativa nazionale, come abbiamo già anticipato, viene applicata sulla diffusione di messaggi pubblicitari anche di differente genere e per vie diverse a livello comunale.
Infatti, sebbene facente parte della normativa nazionale, l’ICP è quasi del tutto a discrezione del comune di riferimento. L’argomento trattato invece a livello nazionale è quello della modalità di applicazione dell’imposta, delle tariffe applicabili e di altri termini fondamentali.
L’ICP non può non essere applicata dai comuni, sia chiaro, ecco perché per procedere alla veicolazione del messaggio pubblicitario sarà necessaria un’autorizzazione preventiva e un pagamento per l’installazione dei mezzi pubblicitari, il canone CIMP. Il canone CIMP, infatti, è il corrispettivo da pagare per poter diffondere o esporre messaggi di vendita temporanei o permanenti nel territorio limitrofo sotto la giurisdizione del comune.

Quando si paga l’Imposta Comunale sulla Pubblicità?
Indifferentemente dalla quantità di messaggi contenuti dal mezzo pubblicitario, il calcolo dell’ICP viene effettuato sulla superficie della minima figura piana in cui è circoscritto.
Invece non vi è alcuna imposta sulle insegne il cui fine è quello di indicare o contraddistinguere il luogo dove si svolge ad esempio un’attività economica. L’ICP dunque non viene applicata sulle forme pubblicitarie generiche. Non solo, sono esenti dall’imposta anche le insegne e i veicoli pubblicitari che indicano esclusivamente la tipologia di esercizio commerciale, anche se accompagnati da simboli o marchi riferenti a veri prodotti in vendita.
Per quanto riguarda il franchising il discorso è più complesso. Nel franchising, l’insegna assolve già da sé la sua funzione, aldilà del contratto tra titolare dell’attività singola e del marchio. Regolamentato dall’art.5 comma 1 del D.Lgs 507 del 1993, che individua come soggetto passivo dell’imposta sulla pubblicità colui che dispone a qualsiasi titolo del mezzo del messaggio pubblicitario, non viene applicata alcuna distinzione.
Chi deve pagare l’Imposta Comunale Pubblicitaria? Come e quando?
L’ICP deve essere pagata da chiunque disponga del mezzo attraverso il quale il messaggio pubblicitario verrà diffuso. Dunque, l’Imposta Comunale sulla Pubblicità è dovuta sostanzialmente al produttore o al venditore della merce, colui che offre i servizi oggetto della pubblicità.
È importante sapere che l’ICP si applica soltanto ai messaggi diffusi nell’esercizio di un’attività economica il cui scopo è quello di promuovere la domanda di un bene o di un servizio, o ancora, che abbia come obiettivo il miglioramento del soggetto pubblicizzato.
Tutte le forme di comunicazione in cui vi è assenza di contenuto pubblicitario o che non possano essere in alcun modo ricollegabili ad un interesse economico, sono esenti dall’Imposta Comunale sulla Pubblicità.
Per quanto riguarda il procedimento di pagamento, la prima cosa che bisogna fare è presentare una dichiarazione al comune dove la pubblicità viene o verrà effettuata. In questa devono trovare le informazioni relative alle caratteristiche della pubblicità, dell’ubicazione, dei mezzi che sono stati utilizzati e chiaramente alla durata che avrà nel territorio comunale. Insieme a questa deve essere presentato il versamento effettuato.
Se il messaggio pubblicitario non varia termini nel tempo, la dichiarazione sarà valida anche per tutti gli anni a venire. Questo accade ovviamente solo nel caso non venga nel frattempo dichiarata alcuna cessazione entro il 31 gennaio dell’anno. L’imposta d’altronde si applica, generalmente, in riferimento all’anno solare.
Per quanto riguarda il versamento, quindi come pagare l’ICP, questo deve avvenire entro specifici termini: per le nuove denunce, quindi alla presentazione della dichiarazione e per le pubblicità annuali rinnovate, entro il 31 gennaio. Si utilizza un modello F24 e il codice contributo è 3964 ma il versamento può essere fatto anche con bollettino di conto corrente postale o anche direttamente al comune. In caso di affidamento in concessione, il versamento va effettuato al concessionario.

Come fare per ottenere le autorizzazioni ICP per insegne luminose?
Per quanto riguarda l’Imposta Comunale della Pubblicità, generalmente, è il soggetto che presenta la dichiarazione a doversi occupare in prima persona di tutta la procedura. Esistono tuttavia degli uffici che si occupano di eseguire le denunce all’ente incaricato alla riscossione dell’imposta, aiutando anche in altri contesti.
Le insegne luminose, ad esempio, sono soggette ad autorizzazione da parte di Enti preposti, dunque richiedono un procedimento più complesso e dettagliato. Bisogna prima di tutto raccogliere i rilievi metrici e fotografici dell’insegna luminosa, successivamente va fatta una bozza grafica e allegata una documentazione tecnica. Infine, deve essere compilata una domanda di autorizzazione da presentare al comune ed essere ritirata l’autorizzazione da consegnare al cliente. Per approfondire maggiormente l’argomento relativo alle insegne e allestimenti, vi invitiamo a visitare questa pagina.
Conclusione
Come abbiamo già accennato, delle pratiche, della presentazione delle varie domande e della segnalazione si occupa il cliente, direttamente col comune. Noi di RTG, possiamo snellire facilmente il lavoro fornendo la documentazione che richiede il comune, come soprattutto nel caso in cui ti affiderai a noi per le tue insegne luminose.
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